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ABIGAIL

o il "potere di essere donna!

Responsabile

Teresa

Migliaccio

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"A Maon c'era un uomo, che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, aveva tremila pecore e mille capre e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore. Quest'uomo si chiamava Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell'aspetto; ma l'uomo si comportava con durezza e con malvagità discendeva da Caleb." (1 Samuele 25:2-3)

 

 

Il Nome del Gruppo "ABIGAIL" delle Donne delle Chiese di Anzio e Velletri, prende spunto dal  personaggio biblico del nostro testo: Abigail; una donna di buon senso (saggia) e di bell’aspetto, mentre suo marito rispecchiava appieno, con il suo comportamento, il nome che aveva: Nabal cioè "stolto". 

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Nabal era un uomo molto ricco, discendeva dalla stirpe di Caleb, ma era completamente diverso da lui. 

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Probabilmente era riuscito a sposare una donna bella ed intelligente come Abigail proprio grazie alla sua posizione economica. 

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Certamente per Abigail il suo matrimonio non era dei più felici, infatti dopo solo dieci giorni  dalla morte di suo marito diventa moglie di Davide.

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Il suo incontro con Davide avviene proprio a causa della stoltezza di suo marito.

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Davide si trovava con i suoi uomini nel deserto ed era in un particolare momento di bisogno, avendo saputo che Nabal era li  a festeggiare e banchettare per la tosatura delle pecore, mandò alcuni suoi uomini a chiedere del cibo e con molto tatto e gentilezza gli sottolineò che lui ed i suoi uomini avevano dato protezione ai soui tosatori.

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Lo stolto Nabal, non solo non accolse la sua richiesta di aiuto,ma lo insultò con veemenza ed arroganza:

"Ma Nabal rispose ai servi di Davide, e disse: «Chi è Davide? E chi è il figlio d'Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni! Io dovrei prendere il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellata per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?» (1 Samuele 25:10-11). 

 

A  causa di questo affronto, Davide decide di sterminare tutti gli appartenenti alla famiglia di Nabal:

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"Or Davide aveva detto: «Ho dunque protetto invano tutto ciò che costui aveva nel deserto, in modo che nulla è mancato di quanto possiede; ed egli mi ha reso male per bene. Così tratti Dio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quello che gli appartiene non lascerò in vita un solo uomo». (1 Samuele 25: 21-22). 

 

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Questo è un gran momento di caduta per Davide che cerca di farsi giustizia con le sue mani, anziché affidarsi nelle mani di Dio. 

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Ma il  Signore, per la sua grande misericordia, non ha permesso che questo avvenisse, ed ha usato il “potere” di una donna pronta ad agire saggiamente: Abigail.

 

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